domenica 7 febbraio 2010

L'IdV assolve De Luca

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2433935&yy=201

7 febbraio 2010

I delegati danno il via alla candidatura, contrario De Magistris

La Madonna pellegrina è andata a giudizio. Il processo (breve, dice De Magistris) a Vincenzo De Luca, candidato Pd alla regione Campania, finisce in un’assoluzione con formula piena. Per lui, è standing ovation. Antonio Di Pietro ieri mattina lo ha chiamato al telefono: "Stiamo decidendo che fare con te. Vuoi venire a convincerci?". "Alle tre e mezza sto lì", ha risposto l’imputato.

Arriva puntuale, quando Di Pietro ha già spiegato alla platea come accoglierlo. "Abbiamo tre opzioni: non votarlo, votarlo senza condizioni o mettere dei paletti. L’alternativa è consegnare la regione ai casalesi". La strada, insomma, era spianata. Solo i "dissidenti", continuavano a sperare che ci fosse un’altra soluzione. "Avremmo voluto un candidato autonomo, come in Calabria, e non farci mettere spalle al muro dal Pd", spiega Carlo Diana dall’Emilia.

Per il resto “la linea dei paletti” all’ora di pranzo aveva già sfondato: "Se si dimette anche in caso di condanna in primo grado, va bene", dice il siciliano Salvo Di Blasi. "Vogliamo dare un peso o no alla presunzione di innocenza?" si domanda Denis Rosa, avvocato veneziano. "Se poi sarà condannato, fuori immediatamente, a calci", aggiunge Alessandra Maiorano, 23enne padovana. "È un atto di fiducia, non solo a De Luca, ma anche a Di Pietro", chiosa Antonino Pipitone, che a Padova fa l’assessore. Già, altro che rimettersi all’assemblea, con il discorso dei paletti, Di Pietro si è assunto una responsabilità non da poco.

E forse nemmeno lui si aspettava le standing ovation. Ma De Luca evidentemente ha scelto le parole giuste. “Sono pronto a sottoscrivere un codice etico. Io sono un altro Sud, quello che combatte e non ha paura della legalità. La mia accusa per truffa e concussione è dovuta al fatto che ho chiesto la cassa integrazione per 200 operai licenziati, ma sono orgoglioso. C’è chi tra le frequentazioni ha gli operai; altri invece che le hanno con i casalesi, i camorristi e gli estorsori".

Mentre applaudono lui, i delegati applaudono il loro presidente. "La magistratura indaghi a 360°". "Che nessuno si difenda dai processi ma nei processi". "Chi è condannato metta la firma sotto le dimissioni". La vulgata è quella del Tonino nazionale: "Basta con i primari che non sanno distinguere un bisturi da un cavatappi". "Basta con i bastimenti al Columbus Day a spese della regione".

Quando finisce, Di Pietro allarga le braccia. C’è altro da aggiungere? No. L’Idv è con De Luca. Lui ha il volto provato: "Oddio, e che è! – dice uscendo dalla sala – Gli esami non finiscono mai, mi hanno catapultato qui come la Madonna pellegrina". Luigi De Magistris invece è furibondo. In sala ad ascoltare l’imputato nemmeno c’è andato. "Che è, il processo breve? L’applausometro? No, non mi interessa. Di Pietro è il leader, ma io sono campano e conosco i problemi, che non sono le favolette che ha raccontato De Luca. E poi magari sarà condannato tra dieci anni, quando avrà già finito di governare".

Fausto Morrone, candidato alle regionali per l’Idv, è uno dei maggiori oppositori di De Luca a Salerno: "Io non ho applaudito. I suoi capi d’imputazione non sono quelle sciocchezze che vuole far credere: ha favorito imprenditori, ha incentivato la speculazione, non è stato abbastanza vigile sulle infiltrazioni camorristiche. Capisco Di Pietro: pur soffrendo di gastrite, se De Luca in Campania serve a non dare l’immagine di un centrosinistra frammentato, va bene così. Ma ad applaudirlo no, io non ce l’ho fatta".

da il Fatto Quotidiano del 7 febbraio

1 commento:

  1. io ho due diverse visioni della situazione adesso:
    1)gli elettori "radicali", che seguono una politica più motivata verso la legalità, l'onestà, l'opposizione ferma e dura, a queste Elezioni Regionali (ed anche alle politiche del 2013, anche se spero di no) non voterà più IdV e si riverserà sul movimento 5 stelle, vista la gran delusione nella candidatura di De Luca in Campania che è un macigno contro la legalità anche se vorrei sottolineare come Vendola, che rispetto e stimo tantissimo, sia indagato per concussione ed ora tutto questo polverone su De Luca perchè appartiene al Pd e non a SEL;
    2)coloro che si ritengono più "democratici" e che apprezzano la "politica della pacatezza" o della "politica politicante" fatta di grandi parole e demagogie, oltre che di populismo e sciovinismo in alcuni casi, apprezzeranno la scelta dell'IdV di scegliere una linea morbida per creare un'alternativa. Chiaramente anche questa scelta potrebbe essere giusta, la cosa più importante è non perdere i contenuti che hanno contraddistinto l'IdV dagli altri partiti a livello nazionale.

    RispondiElimina